Il settore del turismo in Europa si trova di fronte a sfide significative, con un impatto diretto sulle agenzie di viaggio e sui tour operator. Il Parlamento Europeo, il 15 marzo 2025, ha reso pubblica una bozza di relazione riguardante la direttiva sui viaggi organizzati, suscitando preoccupazioni tra i rappresentanti del settore. La nuova proposta, secondo gli esperti, potrebbe compromettere la stabilità finanziaria delle aziende operanti nel campo del turismo.
La European Travel Agents and Tour Operators Association (Ectaa) ha espresso il proprio stupore per il contenuto della bozza, evidenziando come essa non tenga conto delle preoccupazioni sollevate dagli operatori. La relazione, infatti, mantiene modifiche che potrebbero rivelarsi dannose per la liquidità delle agenzie di viaggio, già messe a dura prova dalla crisi del settore.
Uno degli aspetti più controversi della proposta è il limite del 25% sui pagamenti anticipati per i pacchetti turistici. Questa misura, secondo Ectaa, rappresenta un ulteriore onere per gli organizzatori di viaggi, i quali già offrono garanzie ai clienti in caso di insolvenza. Le organizzazioni avvertono che tale limitazione non solo non ridurrebbe il rischio di insolvenza, ma potrebbe anche indebolire la posizione finanziaria degli operatori, specialmente durante i primi mesi dell’anno, quando la domanda è generalmente più bassa.
Eric Drésin, segretario generale dell’Ectaa, ha sollevato interrogativi sulla logica di tali misure, chiedendosi perché non si garantisca la protezione dei pagamenti anticipati per tutti i servizi di viaggio, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sui tour operator. Questa posizione mette in evidenza la necessità di un approccio più equilibrato e inclusivo nella regolamentazione del settore.
Un altro punto critico della bozza riguarda la definizione di pacchetto turistico, che l’esecutivo dell’Unione Europea intende ampliare. Secondo le nuove linee guida, anche due vendite effettuate sullo stesso sito web entro 72 ore sarebbero considerate un pacchetto. Tale modifica ha sollevato timori tra le agenzie di viaggio, le quali temono che ciò possa generare incertezze operative. Non sarà facile per gli operatori distinguere se un servizio di viaggio prenotato sia autonomo o parte di un pacchetto prima che siano trascorse le 72 ore.
Questa incertezza potrebbe portare a complicazioni significative nella gestione delle prenotazioni e nella comunicazione con i clienti, creando un clima di confusione che potrebbe avere ripercussioni negative su tutto il settore. Le agenzie di viaggio si trovano quindi a dover affrontare un contesto normativo in evoluzione, che richiede una maggiore chiarezza e stabilità per garantire la sopravvivenza e la prosperità del turismo in Europa.