Quando si è diffusa la notizia che Google stava sviluppando il Tensor G5 completamente da zero, i fan dei dispositivi Pixel hanno accolto la novità con entusiasmo. Il gigante di Mountain View sembrava pronto a lanciare un processore personalizzato per la sua attesa serie Pixel 10, promettendo funzionalità innovative e una durata della batteria significativamente migliorata.
Le aspettative erano elevate. A differenza dei chip Tensor precedenti, utilizzati dalla serie Google Pixel 6 fino al Pixel 9, che erano stati realizzati dalla fonderia Samsung con elementi dei processori Exynos, il G5 rappresentava un cambiamento radicale. La produzione sarebbe stata trasferita a TSMC, il principale produttore di semiconduttori a contratto al mondo. Questo nuovo SoC sarebbe stato realizzato con un processo produttivo a 3 nm, un passo avanti rispetto al nodo a 4 nm utilizzato per i Tensor G3 e G4, promettendo miglioramenti nelle prestazioni e nell’efficienza energetica. In particolare, TSMC avrebbe impiegato la sua terza generazione di processo a 3 nm (N3P).
Tutti gli ingredienti sembravano essere presenti per un significativo miglioramento: il cambio di fonderia, l’adozione di un processo produttivo più avanzato e la progettazione da zero del processore, invece di basarsi su una piattaforma Exynos di Samsung. Tuttavia, recenti indiscrezioni hanno iniziato a ridimensionare le aspettative. Secondo quanto riportato dall’utente @chunvn8888 su X (ex Twitter), nonostante i cambiamenti, il Tensor G5 dovrebbe offrire prestazioni simili a quelle del Tensor G4, con l’unica differenza sostanziale rappresentata dal produttore: Samsung per il G4 e TSMC per il G5.
Questo scenario risulta particolarmente deludente, considerando che i diversi nodi produttivi utilizzati per G4 e G5 avrebbero dovuto rendere quest’ultimo più potente ed efficiente dal punto di vista energetico. Se questa fosse l’unica differenza, rappresenterebbe una delusione rispetto alle aspettative generate da Google con il design personalizzato del Tensor G5. Un altro aspetto che ha sollevato preoccupazioni tra gli appassionati è lo standard di memoria supportato dal nuovo System-on-Chip: il G5 supporterà l’Universal Flash Storage (UFS) 3.1, mentre il resto dell’industria sta già migrando verso lo standard UFS 4.1, decisamente più performante.
I segnali di allerta erano già emersi quando i punteggi benchmark del modello base del Pixel 10 alimentato dal Tensor G5 si sono rivelati piuttosto deludenti rispetto a quelli del Pixel 9 con il Tensor G4. Inoltre, i render recenti mostrano che il Pixel 10 Pro XL assomiglia notevolmente all’attuale Pixel 9 Pro XL, e un processore che non soddisfa le aspettative potrebbe spingere gli utenti Pixel a considerare di attendere il Pixel 11 prima di effettuare un aggiornamento quest’anno.
Per Google, che sta investendo ingenti risorse nell’intelligenza artificiale e nelle funzionalità avanzate per i suoi dispositivi, un chipset che non riesce a tenere il passo con la concorrenza potrebbe rappresentare un ostacolo significativo per le ambizioni della serie Pixel 10, attesa sul mercato nei prossimi mesi. Resta da vedere se Google riuscirà a ottimizzare il software per compensare eventuali limiti hardware o se il Tensor G5, nonostante le preoccupazioni, si rivelerà all’altezza delle aspettative quando i dispositivi arriveranno effettivamente sul mercato.