
Un report recente, pubblicato a pochi giorni dall’inizio del Mobile World Congress 2025, mette in luce l’attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale, la circolarità e i rifiuti elettronici. La ricerca, condotta in 26 Paesi, ha rivelato che i consumatori mostrano un interesse sempre maggiore per smartphone più ecologici, offrendo così alle aziende l’opportunità di espandere il proprio business.
Ricondizionamento e riciclo: opportunità per l’ambiente e il mercato
Un sondaggio realizzato dalla GSMA, coinvolgendo oltre 10.000 utenti in 26 Paesi, ha evidenziato che il 70% dei consumatori è disposto a investire di più per smartphone ecologici. Questo dato sottolinea una significativa possibilità per il settore della telefonia mobile di adottare pratiche più sostenibili. Il report, intitolato “Rethinking Mobile Phones: the Business Case for Circularity”, include contributi di 31 operatori di telefonia mobile, tra cui Verizon, T-Mobile, AT&T, Deutsche Telekom e Vodafone, che hanno già implementato modelli di business circolari.
Dallo studio emerge che il 90% degli operatori sta già adottando qualche forma di modello circolare, che include la gestione dei rifiuti elettronici e la rivendita di dispositivi ricondizionati. Tuttavia, esiste ancora un ampio margine di crescita; circa l’80% di coloro che offrono programmi di ricondizionamento riconosce il potenziale per ulteriori sviluppi, come l’introduzione di piani di leasing o aggiornamenti che potrebbero incrementare i ricavi e fidelizzare i clienti, garantendo al contempo prodotti di alta qualità.
Steven Moore, Head of Climate Action presso GSMA, ha commentato: “La domanda in rapida crescita di telefoni ecologici e ricondizionati, insieme ai servizi di riparazione, rappresenta un’importante opportunità commerciale per il settore della telefonia mobile”. Moore ha aggiunto che per sfruttare questa opportunità è fondamentale una forte collaborazione lungo l’intera catena del valore, supportata da politiche e incentivi governativi, per unire produttori, operatori, ricondizionatori, riparatori e riciclatori, affrontando le principali barriere e aprendo a nuovi flussi di entrate.
Negli ultimi anni, le vendite di nuovi smartphone hanno mostrato un rallentamento, con gli utenti che tendono a mantenere i propri dispositivi più a lungo. Molti si rivolgono al mercato dei ricondizionati e dell’usato per risparmiare, ottenendo magari modelli di fascia superiore a prezzi vantaggiosi e contribuendo a ridurre l’impatto ambientale. Secondo il sondaggio, l’85% dei consumatori globali considera la sostenibilità un criterio importante nell’acquisto di un dispositivo, superando anche fattori come l’estetica (73%) e le funzionalità di intelligenza artificiale (63%).
Il report dimostra che la circolarità non è solo un’esigenza ambientale, ma rappresenta anche una significativa opportunità commerciale. Si prevede che il mercato degli smartphone ricondizionati e dei servizi di riparazione raggiunga oltre 150 miliardi di dollari entro il 2027, un cambiamento in grado di apportare benefici all’ambiente e di aumentare ricavi e fidelizzazione della clientela. Inoltre, la circolarità contribuisce a ridurre la necessità di attività mineraria e importazioni, creando nuove opportunità lavorative.
Gli utenti medi possiedono più di un dispositivo vecchio e inutilizzato in casa. Si stima che nel mondo ci siano tra 5 e 10 miliardi di dispositivi non utilizzati, contenenti 100.000 tonnellate di rame, 7 milioni di once d’oro e un milione di once di palladio, per un valore complessivo di circa 20 miliardi di dollari. Nel 2024, le vendite di smartphone hanno superato i 1,2 miliardi di unità, generando oltre 60 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, equivalenti alle emissioni annuali di Paesi come Marocco e Romania.
In aggiunta, secondo l’ONU, i rifiuti elettronici comportano costi annuali stimati di quasi 80 miliardi di dollari, sia per le persone che per l’ambiente. La riparazione e il ricondizionamento dei dispositivi mobili possono ridurre significativamente i rifiuti elettronici e le emissioni, fino all’80-90% rispetto alla produzione di nuovi dispositivi.
Oltre agli operatori già citati, tra i produttori che stanno rendendo le proprie catene di fornitura più ecologiche e sostenibili figurano Samsung, Apple e Fairphone. Il report evidenzia infine che i governi a livello globale stanno introducendo sempre più politiche per incentivare la circolarità: l’Unione Europea sta avanzando in questo senso con normative su riutilizzo e riparazione, mentre Stati Uniti, Canada, Brasile e India stanno promuovendo comportamenti più sostenibili.