
L’Unione Europea ha recentemente sollecitato Apple a garantire l’interoperabilità dei suoi dispositivi iOS, come iPhone e iPad, in conformità con il DMA (Digital Markets Act). Questa normativa mira a promuovere una concorrenza più equa nel mercato digitale e a limitare il predominio delle grandi piattaforme tecnologiche, definiti gatekeeper. Secondo le linee guida pubblicate il 5 marzo 2025, l’UE ha stabilito che Apple deve consentire l’accesso a nove funzionalità chiave di iOS, tra cui la connettività Wi-Fi peer-to-peer e la tecnologia NFC. L’intento è quello di rimuovere le barriere che hanno ostacolato l’integrazione di prodotti di terze parti con l’ecosistema iPhone.
Le richieste dell’ue a apple
L’Unione Europea ha avviato due procedimenti specifici per chiarire come Apple debba adeguarsi alle regole di interoperabilità previste dal DMA. Il primo procedimento si concentra sui dispositivi connessi: Apple dovrà garantire che accessori come cuffie Bluetooth, smartwatch e smart TV di terze parti possano interagire in modo più efficiente con iPhone. Ad esempio, uno smartwatch non Apple dovrebbe poter visualizzare notifiche da un iPhone senza difficoltà, e un altoparlante smart dovrebbe potersi associare a un dispositivo iOS con la stessa semplicità con cui si collega un HomePod. Grazie a queste modifiche, Google potrebbe consentire il funzionamento di AirDrop anche con dispositivi Android; i produttori di cuffie true wireless potrebbero integrare SharePlay, una funzione attualmente limitata agli AirPods.
Il secondo procedimento riguarda le richieste di interoperabilità avanzate dagli sviluppatori di applicazioni. Attualmente, Apple impone restrizioni su molte funzioni del proprio sistema operativo, rendendo difficile per le app di terze parti integrare caratteristiche hardware e software di iPhone. La Commissione Europea ha richiesto all’azienda di fornire documentazione tecnica più dettagliata e di stabilire tempi certi per la revisione delle richieste di accesso alle funzionalità di iOS. Questo approccio consentirebbe agli sviluppatori di offrire servizi più avanzati e competitivi, ampliando le opzioni per gli utenti finali.
L’UE ha deciso di intervenire su questi aspetti perché ritiene che Apple stia abusando della sua posizione dominante nel mercato degli smartphone, ostacolando i produttori di dispositivi e gli sviluppatori di software nell’offrire soluzioni completamente compatibili con l’ecosistema iOS. Il DMA è stato concepito per evitare che i gatekeeper creino ostacoli che limitano la concorrenza.
La reazione di apple
La risposta dell’azienda fondata da Steve Jobs alle nuove imposizioni della Commissione Europea è stata prevedibile. Apple ha manifestato il proprio disappunto, affermando che la Commissione sta attaccando specificamente il suo modello di business, mentre altre grandi aziende tecnologiche non subiscono misure altrettanto severe. In una dichiarazione ufficiale, Apple ha dichiarato:
Le decisioni di oggi ci avvolgono nella burocrazia, rallentando la capacità di Apple di innovare per gli utenti in Europa e costringendoci a dare gratuitamente le nostre nuove funzionalità alle aziende che non devono giocare secondo le stesse regole. Fa male ai nostri prodotti e ai nostri utenti europei. Continueremo a lavorare con la Commissione europea per aiutarli a comprendere le nostre preoccupazioni per conto dei nostri utenti.
Le decisioni della Commissione Europea sono vincolanti e, qualora Apple non dovesse rispettarle, rischierebbe sanzioni significative che potrebbero arrivare fino al 10% del suo fatturato annuo globale. L’azienda avrà comunque la possibilità di difendersi in sede legale, e non si esclude che la questione possa protrarsi a lungo tra ricorsi e controricorsi. La situazione resta dunque aperta e potrebbe evolversi in vari modi.