
Ryanair ha annunciato il suo programma operativo per l’estate 2025 dall’aeroporto di Bologna, confermando un totale di 63 rotte, gestite grazie a 11 aeromobili stazionati nella città emiliana. L’obiettivo della compagnia aerea è quello di trasportare circa 4,1 milioni di passeggeri durante la stagione estiva, con una previsione di 5,9 milioni di passeggeri per l’intero anno.
Tuttavia, la crescita della compagnia sembra essere ostacolata dall’aumento dell’addizionale municipale, che dal 1° aprile 2025 subirà un incremento di 0,50 euro per passeggero negli aeroporti italiani più grandi. Questa decisione del Governo italiano ha sollevato preoccupazioni tra i rappresentanti di Ryanair, che vedono in questo aumento un freno al potenziale di sviluppo dell’aeroporto di Bologna e dell’intera nazione.
Le parole di Fabrizio Francioni
Fabrizio Francioni, responsabile delle comunicazioni per l’Italia della compagnia aerea low cost irlandese, ha espresso il suo disappunto riguardo all’addizionale municipale. Secondo Francioni, l’aumento della tassa renderà Bologna e l’Italia meno competitivi rispetto ad altri Paesi europei, come l’Ungheria e la Svezia, dove si stanno adottando misure per abbattere o eliminare le tasse sull’aviazione, incentivando così la crescita del traffico aereo.
Francioni ha rinnovato l’appello al Governo italiano affinché riveda la decisione di aumentare le tasse sui passeggeri nei principali aeroporti del Paese. Ha suggerito che, piuttosto che aumentare l’addizionale municipale, sarebbe più vantaggioso abolirla completamente in tutti gli aeroporti italiani, seguendo l’esempio di regioni come Friuli-Venezia Giulia, Calabria e Abruzzo, che hanno già intrapreso questa strada.
Le implicazioni per il mercato aereo
L’aumento dell’addizionale municipale potrebbe avere ripercussioni significative sul mercato aereo italiano. Con una concorrenza crescente da parte di compagnie aeree di altri Paesi che stanno abbattendo i costi di accesso, l’Italia rischia di perdere attrattiva come destinazione per i viaggiatori. La situazione potrebbe influenzare non solo le compagnie aeree, ma anche il settore turistico, che dipende fortemente dalla disponibilità di voli aerei accessibili.
Le preoccupazioni espresse da Ryanair non sono isolate. Altre compagnie aeree hanno sollevato questioni simili riguardo alla sostenibilità delle tasse aeroportuali in Italia. Con l’aumento della domanda di viaggi aerei post-pandemia, è fondamentale che le politiche fiscali siano in grado di supportare la crescita del settore piuttosto che ostacolarla.
La questione dell’addizionale municipale e delle sue conseguenze per l’industria aerea italiana rimane quindi un tema caldo, con la speranza che le autorità competenti possano riconsiderare le loro scelte per garantire un futuro prospero al settore.