
La questione sull’uso improprio del termine “terme” torna a far parlare di sé. Il 12 marzo 2025, il Tar del Lazio ha annullato un provvedimento di archiviazione emesso dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, dopo un ricorso presentato da Terme di Sirmione, supportato da Federterme. Questa decisione riaccende i riflettori su un tema cruciale: il diritto di utilizzare la parola “terme” in contesti che non corrispondono alla reale presenza di acqua termale.
Controversia sull’uso del termine “terme”
La controversia ha avuto inizio con un esposto presentato da Terme di Sirmione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) nel gennaio 2023. In questo documento, veniva denunciato l’uso del termine “terme” in nomi di centri benessere che non utilizzano acqua termale. Inizialmente, l’Autorità aveva archiviato la segnalazione, ma il Tar ha ora stabilito che l’uso della parola “terme” in tali denominazioni possa ingannare i consumatori, creando l’erronea percezione che tali centri offrano trattamenti termali.
Implicazioni della sentenza del Tar
Il Tar ha sottolineato che l’inserimento della parola “terme” in strutture prive di acqua termale può indurre i consumatori a credere che questi centri offrano servizi legati a cure termali autentiche. La sentenza evidenzia come l’uso di tale terminologia possa essere considerato un espediente per eludere le normative vigenti, consentendo comunque di associare l’immagine delle terme ai centri in questione. Di conseguenza, l’Autorità è ora obbligata a riaprire il caso, seguendo i principi stabiliti dal Tar, un passo significativo nella lotta contro le strutture che si definiscono “finte terme”.
Commento di Giacomo Gnutti
Giacomo Gnutti, presidente di Terme di Sirmione, ha commentato l’importanza di questo riconoscimento, sottolineando l’impegno dell’azienda nel promuovere il valore terapeutico delle acque termali. Gnutti ha affermato che è fondamentale mantenere un rigoroso controllo sulla gestione delle acque termali e garantire trasparenza nella comunicazione con i consumatori. Questo è essenziale affinché gli utenti possano fare scelte informate, distinguendo tra acqua termale e acqua semplicemente riscaldata, che sono due cose completamente diverse.
Rilevanza della decisione del Tar
La decisione del Tar del Lazio rappresenta un momento cruciale per la protezione dei diritti dei consumatori e la salvaguardia del settore termale, richiamando l’attenzione sulla necessità di un uso corretto e responsabile della terminologia legata alle terme.