
Negli ultimi giorni, il mondo della tecnologia ha assistito a significative evoluzioni riguardanti Gemini, l’assistente virtuale sviluppato da Google. L’azienda di Mountain View ha ampliato l’accesso a una funzionalità precedentemente riservata agli utenti Advanced, consentendo a un numero maggiore di persone di sfruttare le potenzialità di questo strumento innovativo. Inoltre, il team di sviluppo è impegnato nell’integrazione di una nuova funzionalità che permetterà l’analisi simultanea di più immagini.
Gemini: funzionalità premium per tutti e novità in arrivo
Negli ultimi tempi, Gemini ha guadagnato molta attenzione grazie alle sue costanti evoluzioni. La settimana scorsa, il team di Google ha lanciato un nuovo menù “+”, insieme a Canvas e Audio Overview, rendendo l’assistente ancora più versatile per gli utenti. Questa iniziativa fa parte di un processo continuo di miglioramento che mira a rendere Gemini uno strumento sempre più utile e accessibile.
Il gestore dei Gem per gli utenti standard di Gemini su Android
Fino a poco tempo fa, molte funzionalità erano riservate agli abbonati Advanced, ma ora anche gli utenti standard possono accedere al Gestore dei Gem nell’app di Gemini per Android. Questa nuova opzione consente agli utenti di creare versioni personalizzate di Gemini, chiamate Gem, per scopi specifici. Gli utenti possono partire da uno dei cinque modelli predefiniti offerti da Google, tra cui il Generatore di idee, il Consulente di carriera, il Partner di programmazione, il Coach per l’apprendimento e il Revisore di testi.
Per utilizzare questa funzionalità, gli utenti devono semplicemente toccare l’avatar del loro account Google, selezionare il Gestore dei Gem e scegliere uno dei modelli disponibili o crearne uno personalizzato dalla scheda “I tuoi Gem”.
Gemini e l’analisi simultanea delle immagini
Un’altra novità attesa riguarda la capacità di Gemini di analizzare più immagini contemporaneamente. Attualmente, l’assistente può elaborare solo un’immagine alla volta, ma recenti scoperte da parte di esperti del settore suggeriscono che Google stia lavorando per superare questo limite. Analizzando la versione beta dell’app, è stata trovata una nuova opzione che permetterà di condividere fino a dieci immagini in una sola conversazione. Ciò promette di migliorare notevolmente l’interazione e l’efficacia dell’assistente.
Come scaricare o aggiornare l’app di Gemini
Gemini è accessibile in Italia sia come Web App che come applicazione per dispositivi Android. Gli utenti possono trovare l’app sul sito ufficiale di Google o nel Google Play Store. È fondamentale assicurarsi di avere installata l’ultima versione dell’app Google, che funge da contenitore per Gemini. Per aggiornare l’app, basta cliccare sul badge del Play Store e seguire le istruzioni.
Novità per Google Drive e Gemini
Il 24 marzo 2025, Google ha annunciato l’introduzione di nuove scorciatoie per Google Drive che miglioreranno l’integrazione con Gemini. Queste scorciatoie, chiamate nudge, permetteranno agli utenti di interagire con Gemini in modo più rapido e intuitivo. Saranno disponibili sia nella schermata iniziale di Drive che all’interno delle cartelle, facilitando l’accesso a informazioni e riassunti sui contenuti.
Aggiornamenti per l’AI Mode di Ricerca Google
Nel corso di marzo 2025, Google ha intensificato i suoi sforzi per migliorare l’AI Mode di Ricerca Google, un’innovazione che trasforma le ricerche in interazioni conversazionali. Recentemente, la lista d’attesa per accedere a questa modalità si è ampliata, consentendo anche a utenti non paganti di partecipare al programma sperimentale. Gli utenti che vengono selezionati riceveranno una comunicazione via email e potranno accedere a questa nuova funzionalità direttamente dall’app Google.
Velocizzazione delle ricerche in AI Mode
Google sta lavorando anche per rendere più agile l’avvio delle ricerche in AI Mode. Attualmente, gli utenti devono tornare indietro per avviare una nuova ricerca, ma il team di sviluppo sta progettando di introdurre una nuova icona che permetterà di iniziare ricerche senza dover tornare indietro, ottimizzando così l’esperienza complessiva.